Né con gli USA né con la Russia
Ieri sera in commissione Esteri si è svolta un’audizione informale con il ministro degli esteri Iraniano Mohammad Javad Zarif.
Ha parlato del programma nucleare spiegando che non è loro interesse avere un “deterrente nucleare” (la bomba) perché non ne avrebbero comunque bisogno e non è nei loro piani ma ha ribadito il diritto del Paese allo sviluppo del loro programma civile visto che, tra l’altro, hanno grandi difficoltà ad acquistare il combustibile per le loro centrali.
Sull’Isis ha detto che è un organizzazione pericolosa essendo molto ben organizzata, usa molto bene i social network, è ben finanziata e viene ritenuta più pericolosa di Al Queda.
Ho avuto la possibilità di fare una domanda e gli ho chiesto come intendono sviluppare l’estrazione del gas (l’Iran ha la seconda riserva di gas naturale del mondo dopo la Russia) e le connessioni verso est (India e Cina) e verso ovest (l’UE).
Nella risposta ha detto che il fatto di avere molto gas non limita il diritto dell’Iran a sviluppare il loro programma nucleare. In merito alle esportazioni ha affermato che loro non sono in concorrenza con la Russia. In merito alle connessioni ha poi affermato che il gasdotto IPI (Iran-Pakistan-India) non è mai partito e che loro forniscono la Turchia (attraverso un vecchio gasdotto ndr) e che se si ritiene che l’Iran possa essere utile all’Italia, beh… “teneteci in considerazione”.
Ha anche detto che loro prevedono di aumentare l’estrazione di gas di 1 milione di mc al giorno.
Fin qui le sue parole ma cosa vuol dire ciò?
L’Iran ha riserve per 30.000 miliardi di metri cubi (per avere un parametro di riferimento l’UE consuma 465 miliardi di metri cubi all’anno) ma ne sfrutta poco. A causa delle sanzioni internazionali (imposte da USA ed UE) il Paese non ha avuto la possibilità di realizzare le infrastrutture interne né di esportare gas anzi è diventato negli anni 2008/2009 importatore dal Turkmenistan. L’11 agosto il ministro del petrolio ha detto che il paese è pronto per smettere di importare gas dal Turkmenistan ed è pronto a diventare fornitore dei due grandi mercati ad est ed ad ovest.
La partita che può giocare l’Iran nello scacchiere energetico è molto importante e può spostare equilibri (gli USA vogliono depotenziare la Russia che riceve 50 miliardi di dollari/anno dall’UE per le sue forniture di gas e viceversa la Russia vuole mantenere la posizione dominante). D’altronde gli USA sono stati i grandi fautori delle sanzioni all’Iran che non si può permettere di inimicarsi la Russia.
Insomma la partita è aperta e il ministro ha risposto molto diplomaticamente: se volete in nostro gas noi siamo disponibili.
L’UE dovrebbe avere il coraggio di pensare al suo interesse senza farsi influenzare dalle pressioni sia americane che russe che continuano a giocare il vecchio conflitti della guerra fredda. Hanno cambiato le metodiche ma la sostanza resta la stessa. L’UE deve avere un nuovo ruolo, deve entrare in campo e tutelare gli interessi dei suoi cittadini.