Immigrazione … il tema va affrontato di testa e non di pancia!

Proviamo a fare un po’ di chiarezza su cosa, realmente potrebbe succedere se l’emendamento, al momento approvato in Commissione Giustizia, venisse approvato in Aula. La modifica proposta riguarda soltanto la depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina ovvero l’abrogazione dell’articolo 10 bis, introdotto nell’ordinamento con legge n°94 del luglio 2009 (il pacchetto sicurezza di Maroni), del testo unico sull’immigrazione. L’obbligatorietà dell’azione penale vigente nel nostro Paese comporta l’apertura obbligatoria di un fascicolo e quindi di un procedimento penale per ogni “clandestino” che mette piede sul suolo Italico.

Con l’approvazione si avrebbero soltanto risultati positivi in termini di risparmio di denaro pubblico e snellimento dei tempi della giustizia rimanendo intatte tulle le altre disposizioni e norme relative alla procedura d’espulsione.

Depenalizzare significa quindi mantenere il procedimento amministrativo di espulsione per sanzionare coloro che violano le norme sull’ingresso e il soggiorno nello Stato. E’ solo un primo passo per affrontare i tema molto complesso della regolazione dei flussi migratori. Ci sarà tanto da lavorare per modificare la legge vigente in modo da perfezionare il procedimento (accorciando i tempi), accogliere chi ne ha diritto e punire chi specula sulle disgrazie dei migranti, garantendo a tutti il rispetto dei diritti umani.

L’emendamento è stato presentato nel luglio 2013 dai senatori Cioffi e Buccarella del Movimento cinque stelle nell’ambito di un disegno di legge delega a prima firma del senatore Palma.

 L’approvazione dell’emendamento è un piccolo passo, per modificare una quella parte della legge (dannosa e ingiusta) che ha contribuito a fornire un epilogo grottesco alla tragedia di Lampedusa, dove i sopravvissuti si sono visti anche inquisire penalmente.

La bontà dell’emendamento è stata ribadita, dai due presentatori, anche nel corso della riunione che si è tenuta ieri tra i parlamentari del Movimento 5 Stelle. Collegialmente si è anche deciso di valutare, in un incontro a breve con Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, l’ipotesi di rimettere alla rete la decisione prima del voto definitivo in aula.

Tengo a precisare che ho moltissimo rispetto di Grillo e Casaleggio, che hanno fondato questo Movimento che mi ha dato la possibilità di essere in senato e che ogni giorno mi dà la possibilità di “smuovere il tavolo fino a rovesciarlo” e fare dei piccoli passi per migliorare il Paese. In questo caso non ci siamo trovati concordi e loro hanno espresso legittimamente una posizione. Siamo in un Movimento altamente democratico, dove ognuno è libero di esprimere opinioni.