Decreto Destinazione Italia. Quante “schifezze” nascoste in un decreto

 

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Destinazione Italia… ma quale Italia? Quella dei 60 miliardi di euro di corruzione o quella di Leonardo e Michelangelo (altro che Renzi)? Quella del 57° posto per la libertà di stampa o quella del Chianti, del Parmigiano, della Ferrari, della scuola Normale di Pisa?In Destinazione Italia c’è:

1) Una centrale a carbone (seppur con sequestro di CO2) da 300 MW da realizzare in Sardegna. L’Itali ha una sovracapacità produttiva da fonte fossile molto elevata (110 GW contro 56 GW di richiesta istantanea). A che pro usare il carbone e non il risparmio di energia (efficienza energetica) e le fonti rinnovabili? Abbiamo più bisogno di nuova capacità produttiva o di sistemi si stoccaggio ed accumulo di energia elettrica?
2) Un “interesse specifico in atto legislativo”. Alla camera è stato inserito l’articolo 4 bis. Una cosa molto “dark side of the moon”. Il testo: “nell’allegato II alla parte seconda del D.Lgs 152/2006, alla voce 13 è inserito…” con esclusione delle opere di confinamento fisico finalizzate alla messa in sicurezza di siti inquinati” is there a generic cialis. Cosa vuol dire? Che la VIA e la VAS (parte seconda) dei progetti di competenza statale (allegato II) per gli impianti destinati a trattenere le acque in modo durevole di altezza superiore ai 10 metri (voce 13) non sia applica alle opere di confinamento fisico finalizzate alla messa in sicurezza di siti inquinati (testo inserito). Strano no? Allora ci siamo chiesti il perché e chi ha fatto inserire questa eccezione. Beh, alla Camera la proposta è stata del deputato Cani del PD eletto in Sardegna e nato a Carbonia. Cosa succede a Carbonia? La società Carbosulcis spa deve realizzare una discarica di rifiuti speciali a ridosso del rio Acqua Ierru. Ma guarda guarda cosa succede a studiare nel dettaglio una norma… si trovano gli articoli “ad aziendam”.
3) Proroga dei tempi di gara per le opere di EXPO (al 31 dicembre 2014 ovvero… le finiremo nel 2020); fondi dati ai Porti senza scegliere le priorità (il classico “e” invece del necessario “per”); risarcimento dei danni subiti dalle imprese del TAV TO-LY senza una sentenza che stabilisca se sono dovuti e ne determini la quantificazione; estensione dello svincolo delle garanzie di buona esecuzione delle opere in esercizio da un anno anche a prima del 2012 (anche alle perforazioni petrolifere e del gas… e poi se capita qualcosa chi paga?); finanziamenti a pioggia per 500 milioni di euro (senza criteri specifici e stringenti) a comuni (ben vengano le piccole opere ma criteri per rendere efficace la spesa)
Questo e tant’altro nel Destinazione Italia.
ITALIA QUI
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LA TERRA DEI CACHI